"...cosa rappresenta?" |
il lettore mancato |
sprovvisto di armi di difesa
lontano dalle Gallerie solitario grato mi offro al popolo degli esecutori |
... quelli che si avvicinano guardinghi, paurosi, di non essere all'altezza, di fare una figuraccia. ... quelli sospettosi che pensano subito alla fregatura: " ... ma ci pigliano per il culo ?" ... quelli che, distratti o con la nebbia negli occhi, decidono di far finta di non vedere, non vogliono essere scoperti mentre guardano la nudità. ... quelli che chiedono "a cosa serve ?" |
Quando mi domandano "cosa rappresenta ?" mi avvilisco, cerco di non rispondere. Quasi sempre questa domanda è il segno che si cerca altro (un significato possibilmente noto) perché non si vede il corpo che è davanti ai nostri occhi; perché non si pensa che vi sia un senso nell'averlo fatto. Invece l'oggetto, il lavoro, l'opera che ho davanti è nuda, è lì che si offre. |
Alcune possibili dichiarazioni di 'assenza': - "cosa vuol dire (l'autore) ?": si pretende la dichiarazione della poetica, una razionalizzazione dell'opera. Così si trascura sia l'opera che il lavoro di formazione dell'opera. Taccio su quelli che ti danno 'consigli' o ti spiegano come avresti dovuto fare. Cosa può eseguire il lettore: - constatare che la materia che ha davanti è stata modificata.In realtà se non si ripercorre un qualsiasi processo inerente la forma non si ottiene nulla, si annaspa alla ricerca di esperienze già vissute: abitudini. Ecco allora l'importanza della rottura, del diverso, del rovesciamento che, manifestando una forma che non c'è ancora, una de-forma, ne attesta l'esistenza. Infine bisogna saper distinguere e decidere quando è l'artista che manca in un lavoro d'arte o che un lavoro non è d'arte. |