Iatrencefalo Cortile delle medicherie, Ospedale di Santa Maria Nuova, Firenze
Un cervello che cura il prossimo
 
Iatrencefalo Iatrencefalo nel Cortile
 
L'approccio
Il tema della cura dell'altro, il grande segno di civiltà che Firenze ha promosso nel medioevo con inedita originalità, è uno dei più toccanti ed umani. Un tema politico.
Un intervento di arte visiva in questo ambiente non solo è stimolante, ma rientra in quella tradizione che legava arte, società e politica e che oggi vorremmo tentare di ristabilire.
Per l'installazione del 23 giugno 2003 (800 anni dalla fondazione dell'Ospedale) ho pensato alla figura del cervello: l'organo luogo del pensiero e come tale origine anche dell'atto di cura. La figura di un organo in questo caso non vuole essere la rappresentazione di una parte del corpo da curare, ma il soggetto capace di agire, di compiere l'atto di cura. Un cervello che cura, non un organo da curare; il nome che ne deriva è quindi Iatrencefalo o più semplicemente: il medico in testa.
la forma
è quella di un cervello: due lobi separati in tondino di ferro Ø 12 mm. Le pieghe del tondino figurano - in una rappresentazione ambigua tra circonvoluzioni e incisure - l'aspetto dei lobi di un cervello. I due lobi sono sospesi indipendentemente: un leggero movimento rotativo relativo e il movimento di rotazione intorno al cavo di sospensione, producono variazioni di forma e di aspetto continue cha danno il senso di una liquidità del corpo.
dimensioni
circa 600*400*500 mm; peso circa 12 Kg.
collocazione
sospeso, quasi al centro del Chiostro delle Medicherie. Un cavo di poliestere esce dall'occhio centrale del fianco della Chiesa di Sant'Egidio ed è legato alle capriate del tetto, altri due cavi sono fissati a due catene del portico opposto alla Chiesa. I tre cavi si congiungono asimmetricamente e ad uno di essi viene sospeso il cavo di acciaio che sostiene il lavoro in ferro.
giugno 2003
Iatro

Iatrencefalo: i due emisferi in bilico
Iatro in cortile

Iatrencefalo: sospeso nel Cortile delle Medicherie